Tra le rovine di Pompei, che tornavano alla luce, apparve un giorno uno scheletro umano, addossato ad un muro, in posizione eretta. Le ossa delle braccia erano strette intorno ad una lancia. Con commosso rispetto gli archeologi s’adunarono intorno alle spoglie della sentinella romana, che fedele alla consegna, era rimasta al suo posto di guardia, la lancia al piede, mentre un turbine di fuoco e di cenere sommergeva la città. Qualcuno gettò fiori ai piedi dello scheletro e furono rese così, senza cerimonie ufficiali, dopo di ciotto secoli, le estreme onoranze alla vittima del dovere. In tutto il mondo si diffuse la notizia della scoperta. Poeti e pittori si ispirarono alla visione solennedelleantiche rovine, restituite al sole dopo la millenaria sepoltura, vigilate ancora da una sentinella immobile. Quel soldato ignoto apparve come un simbolo visibile, nel nostro tempo, della disciplina romana . Di lui si parla spesso nelle caserme; a lui pensano le giovani reclute quando montano di guardia la prima notte, ed anche i veterani nelle ore di vedetta agli avamposti quando la morte è vicina.
continua a leggere su… febbraio 1962