Dante Alighieri s’immaginava di aver veduto nel secondo cerchio dell’inferno un turbine vorticoso e nero che trascinava senza posa per l’aria le anime disoneste. E fra queste anime egli vide Paolo Malatesta, già Principe di Rimini, e Francesca cognata di lui. Il grande poetà ricordò il loro triste dramma. Francesca avea mancato al suo sacro dovere di fedeltà coniugale ed era stata uccisa insieme con Paolo. Egli chiese pertanto ai due condannati la causa della loro pessima relazione e Francesca rispose: L’origine fu un libro che noi abbiamo letto insieme. Maledetto e canaglia quel libro col suo autore!… “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”. UNO SCRITTORE (che non nomino) scrisse un libro pieno di tetri pensieri e di desolazione pagana che incitava i lettori al suicidio. Ottenne degli effetti disastrosi. Centinaia e centinaià di giovani, dopo di averlo letto, si diedero la morte. Anche l’Autorità civile si · impressionò e proibì la pubblicazione e la lettura di quel libro. Ecco la forza malefica della stampa cattiva!… E di stampa cattiva ce n’è anche oggi in abbondanza e dappertutto.
(da “La Voce Amica”- Bollettino parrocchiale n° 1 del 1932)
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