Carissimi, prima di tutto auguri di ogni bene per il nuovo anno. Prima per l’anima, non occorre dirlo, e poi per il corpo. Il mio cordiale paterno augurio si estende maturalmente ai più lontani dalla parrocchia ed ai piùprovati dalle tribolazioni. Queste, lo sapete, non mancano mai. E capitano anche quando meno le aspettiamo.
Ed allora si soffre e si vorrebbe quasi prendersela con il Signore, mentre Egli mai ci è così vicino, come quando siamo visitati dalle tribolazioni.
(da “La Voce Amica” – Bollettino parrocchiale n° 1 del 1931)